I migliori dischi del 2001

Nel primo anno del Terzo Millennio non si assiste a nessuna “Odissea nello Spazio”. La realtà è molto più brutale e drammatica. L’11 settembre 2001 due aerei di linea si schiantano contro le Twin Towers di New York, provocando il crollo dei grattacieli e la morte di circa 3000 persone.

Si tratta del più grande attentato terroristico della storia. A prescindere da considerazioni politiche, sociali ed economiche, al di là di dietrologie e varie “teorie del complotto”, quel che è certo è l’immensa portata dell’evento nel condizionare l’epoca in cui stiamo tuttora vivendo. Il 21esimo Secolo mostra subito il suo volto più feroce e sanguinario.

L’11 settembre è tuttora il maggiore esempio della “Black Swan Theory”, metafora che definisce un evento che costituisce un’assoluta sorpresa per l’osservatore (nel nostro caso, l’umanità), le cui probabilità non vengono neppure calcolate prima che questo accada, ma che è in grado di cambiare il flusso storico.

Nel 2001 succede anche altro. In Italia, per esempio, è l’anno delle elezioni politiche: stravince la Casa delle Libertà di Silvio Berlusconi, dopo una campagna elettorale fra le più infuocate di sempre (vedi, fra le tante, le voci Travaglio, Luttazzi e Santoro). Il Cavaliere rimarrà premier fino al 2006.

Sempre nella Penisola, il G8 di Genova si rivela summit tutt’altro che pacifico: viene ucciso un giovane manifestante, Carlo Giuliani; era dai tempi degli opposti estremismi che le manifestazioni a sfondo politico non producevano morte. Nel mondo esplode il caso della “mucca pazza“, l’ex presidente serbo Slobodan Milosevic viene estradato al tribunale de L’Aia e gli Stati Uniti si rifiutano di ratificare il Protocollo di Kyoto.

Nel calcio italiano, continua il periodo felice per le squadre romane: dopo la vittoria della Lazio nel 2000, è la volta della Roma di Totti, che conquista il terzo scudetto della sua storia.

Internet vede la messa online di Wikipedia, mentre una sentenza stabilisce che il sito di peer to peer Napster deve cessare l’attività: diventerà una piattaforma a pagamento, ma la strada ormai è segnata; i luoghi in cui scaricare musica gratis proliferano sul web, e il 2001 è anche l’anno del lancio sul mercato della prima generazione di iPod, che rivoluzionerà radicalmente la fruizione musicale.

Parlando di modalità più tradizionali di consumo canzonettistico, Sanremo è vinto da Elisa con il brano “Luce (tramonti a nord est)”, che servirà a lanciare una nuova versione dell’album “Asile’s World”, pubblicato originariamente nel 2000. Il panorama della musica pop/rock italiana è sempre più dominato da artisti nazionali, a differenza di quanto capitava negli anni Settanta e Ottanta.

Infatti, le prime quattro posizioni della classifica degli album più venduti a fine anno sono occupate, rispettivamente, da Adriano Celentano, Vasco Rossi, Eros Ramazzotti e Zucchero, con il neomelodico Gigi D’Alessio impegnato nel grande salto da fenomeno partenopeo a cantante ascoltato in tutta la penisola: il suo “Il cammino dell’età” sarà nono a fine anno, ma raggiungerà anche la prima posizione nel corso delle 52 settimane.

Intanto, il mainstream internazionale vede la prevalenza del pop a discapito del rock: sono soprattutto le interpreti femminili a conquistare enormi consensi e vendere tonnellate di dischi: Jennifer Lopez, Kylie Minogue e Shakira monopolizzano le chart di mezzo mondo, mentre il neo soul di Alicia Keys, India.Arie e Macy Gray esplode definitivamente negli States.

L’area più ‘sperimentale’ del music biz che conta è occupata dalle band inglesi, con Muse e Radiohead (questi ultimi danno alle stampe “Amnesiac”, la loro ultima pietra miliare) in prima fila, ma anche l’islandese Björk pubblica un lavoro di ottima fattura. Si affermano pure i Gorillaz, prima “virtual band” della storia.

L’affollato panorama alternative rock registra le affermazioni sempre più imponenti del post – grunge, con il botto mostruoso dei Nickelback, la conferma dei Creed e l’emergere di Puddle Of Mudd e Staind.

In realtà, questi ultimi pescano qualche leggera influenza dal nu metal, ancora una volta padrone dell’overground più duro: System Of A Down e Slipknot sono gli indiscussi protagonisti dell’annata per il ‘nuovo metallo’, ma fanno benissimo anche P.O.D. e Drowning Pool.

Da segnalare, infine, anche la rinascita su larga scala del garage, attraverso le diversissime esperienze di White Stripes e Strokes, l’emergere del “new acoustic movement” guidato dai norvegesi Kings Of Convenience, il consolidamento del successo per il progressive metal obliquo e psichedelico dei Tool e, in ambito estremo, le botte post – hardcore/post – metal rifilate da Converge e Neurosis.

In chiusura, nell’hip hop le produzioni nazionali propongono un’ampia scelta. Per citarne alcune, il ritorno di Gente Guasta e 99 Posse prima di una lunga pausa artistica. I Flaminio Maphia calano il tris con un apprezzato “Resurrezione”, mentre debuttano ufficialmente Mistaman con “Colpi in Aria” e Amir al primo EP con i 2Buoni Motivi. C’è spazio anche per Inoki e il suo “5° Dan”.

Negli USA, il Wu-Tang Clan si riunisce per la pubblicazione del lavoro collettivo “Iron Flag”, ma lo scontro al vertice è tra i due rivali del momento Jay-Z e Nas, protagonisti di un pepato botta e risposta in rima.