I migliori dischi del 2000

Nel corso dell’ultimo anno del Secondo Millennio la situazione politica italiana non mostra grosse novità e appare quasi silente. D’altro canto l’attenzione nazionale e internazionale è monopolizzata dal Grande Giubileo del 2000 della Chiesa Cattolica, culminato nella Giornata Mondiale della Gioventù: per l’occasione, milioni di giovani si radunano a Roma fra il 15 e il 20 agosto, in un evento di proporzioni gigantesche, concluso con la messa domenicale celebrata da Papa Giovanni Paolo II.

Poco prima, il 28 luglio, si è stampata l’ultima banconota da 5.000 Lire; da allora a circolare saranno solo monete e banconote usate, in attesa dell’avvento dell’Euro nel 2002.

Il 2000 è però anche un anno di tragedie, legate sia all’uomo sia alla natura. A colpire l’opinione pubblica sono soprattutto due eventi: lo schianto del Concorde del volo Air France 4590, precipitato al suolo poco dopo il decollo da Parigi, che causa 113 vittime e la fine dell’era dell’aereo supersonico per il trasporto civile; l’inabissamento del sottomarino nucleare russo Kursk nel mare di Barents, il cui agghiacciante epilogo sarà la morte dell’intero equipaggio.

Intanto lo scacchiere diplomatico mondiale è dominato dall’ennesimo tentativo di pace fra Israele e Palestina, ma il vertice di Camp David fra il premier dello stato ebraico Ehud Barak e il leader palestinese Yasser Arafat si conclude con un nulla di fatto; anzi, le azioni militari compiute da Israele nella spianata delle Moschee di Gerusalemme il 28 settembre porteranno alla Seconda Intifada.

Il Novecento si conclude con l’elezione del repubblicano George W. Bush a presidente degli Stati Uniti; finisce l’era Clinton e comincia quella del neoconservatorismo, anche conosciuto come “conservatorismo compassionevole”.

Sanremo è vinto dalla Piccola Orchestra Avion Travel con il brano “Sentimento”, una composizione che si discosta dai tipici canoni della canzonetta sanremese.

La musica italiana vede l’uscita di album pop/rock di spessore, fra i quali si segnalano “Stato di necessità” di Carmen Consoli, “Asile’s World” di Elisa e “La vasca” di Alex Britti, mentre in ambito più duro s’impone l’esordio dei Linea 77, “Too Much Happiness Makes Kids Paranoid”, fra le migliori opere nostrane di sempre per quanto riguarda l’alternative/nu metal.

Il music biz internazionale si gode i successi di Britney Spears, che con “Oops!…I Did It Again” quasi bissa le cifre dell’esordio, e di Anastacia, forte del debutto “Not That Kind”. Chi farà più strada sarà però una nuova band inglese che si fa conoscere con un disco intitolato “Parachutes”: si chiamano Coldplay.

In ogni caso la curva discendente del mercato discografico inizia a mostrarsi timidamente, e il contenzioso fra Metallica e Napster mette in risalto le nuove frontiere della musica condivisibile sul web.

Stupiscono tutti i Radiohead; Thom Yorke e soci pubblicano “Kid A”, un lavoro che ormai non ha più nulla del pop vero e proprio (e neppure del rock): ciononostante vende quanto un cd di puro mainstream.

L’indie rock offre i pregevoli quadretti di Modest Mouse e Badly Drawn Boy, il neo soul registra il suo capolavoro assoluto con “Voodoo” di D’Angelo, il post – stoner rock s’infiamma con i Queens Of The Stone Age, l’elettronica assiste al fenomeno electroclash di Peaches e Chicks On Speed.

I suoni più duri vedono ormai un dualismo fra correnti underground e overground: se la prima è frantumata in innumerevoli nicchie e sottonicchie, la seconda si nutre quasi esclusivamente di nu metal e derivati. Non si parla più solo di Korn, Deftones (che, tra parentesi, pubblicano “White Pony”, probabilmente il loro miglior LP), Limp Bizkit e System Of A Down: ora anche Disturbed, Papa Roach, Mudvayne e altri salgono alla ribalta.

È però il debutto dei Linkin Park a costituire il caso più clamoroso: laddove l’omonimo degli Slipknot, l’anno precedente, aveva enormemente indurito il nu metal, al contrario “Hybrid Theory” procede in senso inverso, lasciando filtrare enormi dosi di melodia nel proprio tessuto rap/metal. Il successo è mostruoso, le copie del cd vanno via come il pane.

Intanto, nel loro “splendido isolamento” stilistico, i Nevermore scrivono una delle loro migliori opere, “Dead Heart In A Dead World”.

Per quanto riguarda l’hip hop, il 2000 si caratterizza per il numero piuttosto esiguo di produzioni italiane e per il definitivo successo di Eminem nel panorama internazionale. Napoli, Roma e Milano si rendono protagoniste rispettivamente con “La Vida Que Vendrà” dei 99 Posse, “Rock ‘n’ Roll” dei Cor Veleno e “Classico” di Bassi Maestro.

Ma il capoluogo Lombardo può ‘vantare’ anche il prodotto commerciale (rap) del momento: i Gemelli DiVersi.

Dall’altra parte del globo si mettono in mostra gli Outkast con lo sperimentale “Stankonia”, gli esordienti Deltron 3030 con l’omonimo concept album e i Binary Star con il lavoro undergound più acclamato dell’anno, “Masters of the Universe”.