Throbbing Gristle – The Second Annual Report

La nascita della musica industriale. Formati da Genesis P-Orridge (di quest’ultimo parleremo più approfonditamente in futuro), Cosey Fanni Tutti, Peter “Sleazy” Christopherson e Chris Carter, i Throbbing Gristle sono i pionieri del terrorismo sonoro (e visivo, e psichico…) della musica sperimentale declinata in senso ‘pop’. Il loro è il suono del degrado della società post – industriale, ottenuto tramite continue manipolazioni di nastri preregistrati, voci filtrate, strumenti convenzionali suonati in modo eterodosso e sintetizzatori di ogni tipo. “The Second Annual Report” è un collage composto da brani registrati quasi interamente dal vivo, riproposti in più versioni (per la precisione, 4 ‘take’ di “Maggot Death” e 3 di “Slug Bait”) e racchiusi fra una breve “Introduzione industriale” e i 20 minuti della spettrale “After Cease To Exist”, colonna sonora di una pellicola di Coum Transmissions, il progetto precedente di Genesis. Per le orecchie dei contemporanei, probabilmente si trattava della musica più repellente e alienante che fosse mai stata concepita: le cacofonie e le dissonanze elettroniche vengono fatte cozzare contro un muro di rumori concreti che simboleggiano la desolazione delle periferie industriali inglesi, ormai in piena decadenza. A un livello più profondo, il sound torvo e spersonalizzante dei quattro inglesi fa riferimento alla devastazione psichica che un ambiente del genere provoca sulle persone. Missione riuscita: ascoltando il disco percepisci la malattia. Oltre al suo valore ‘spirituale’, “The Second Annual Report” è una pietra miliare anche per l’influenza che avrà su moltissima musica futura: non solo, a brevissimo termine, sui connazionali Cabaret Voltaire e Clock DVA, ma anche, a lungo termine, su band statunitensi quali Nine Inch Nail (Trent Reznor è cresciuto con i Throbbing Gristle), Ministry e Marilyn Manson.

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