Radio Birdman – Radios Appear

Il fenomeno del punk interessò, e molto, anche l’Australia. Spesso non viene ricordato, ma il 1977 vide l’affermazione su disco di alcuni straordinari gruppi provenienti proprio da laggiù, “down under”, che nulla avevano da invidiare ai loro simili in USA e UK. Forse i più eccezionali furono proprio i Radio Birdman, agguerritissimo sestetto di Sydney che, sin da quest’esordio sulla lunga distanza, affermò senza remore quali fossero i suoi numi tutelari: il titolo, “Radios Appear“, è una citazione dal testo di “Dominance And Submission” dei Blue Oyster Cult, mentre il loro nome è la storpiatura di una frase di “1970” degli Stooges (“Radio burnin’ up above”). Non a caso nell’LP è contenuta una cover di “TV Eye”, mentre gli originali sono tutti fortissimamente imparentati con il suono garage in auge nella decade precedente, persino nelle scelte timbriche (fra gli strumenti appaiono organo e pianoforte). I Birdman sono tecnicamente più preparati rispetto alla maggior parte dei dirimpettai di stile, ma sono soprattutto grandissimi scrittori di canzoni, ora invase da un’energia mostruosa ora perfette nella costruzione melodica: un modo di alternare furenti assalti elettrici (cfr. “New Race”, “Do The Pop”, “Murder City Nights” e la perla assoluta “Descend Into The Maelstrom”) ad atmosfere sensuali e notturne (cfr. “Man With Golden Helmet” e “Love Kills”) che era, appunto, un modus operandi molto diffuso nella seconda metà dei Sessanta. Forse non si tratta di punk in senso stretto, ma il senso di libertà che fuoriesce da queste note è meraviglioso. Influenzeranno parecchio neo garage degli anni Novanta.

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