Paradise Lost – In Requiem

Nel corso della loro carriera i Paradise Lost hanno cambiato pelle talmente tante volte da poter vantare pochi colleghi in grado di eguagliarli nell’arte della mutazione. Dagli esordi death/doom dei primissimi anni Novanta, sono poi passati all’unione dell’ultimo termine con il gothic, per poi svoltare clamorosamente verso il synthpop imbevuto di darkwave e infine tornare parzialmente alla loro età di mezzo. È il caso di “In Requiem“, fra le opere migliori della band inglese nonché anello di congiunzione fra “Draconian Times” (1995) e le sonorità elettroniche fiorite dopo la svolta di “One Second” (1997). Nick Holmes interpreta alla grande i pezzi dell’album, arricchiti a loro volta da un’ottima varietà di tempi e strutture, merito di una sezione ritmica in grande spolvero, che spesso indugia nel recupero di suggestioni doom che rendono “In Requiem” un cd perfetto per celebrare un certo modo d’intendere il gothic metal negli anni Novanta, privo di voci femminili usate a sproposito e ricco, al contrario, di pathos e drammaticità. Da riscoprire.

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