Mogwai – The Hawk Is Howling

Nel 2008 la temperie del post rock è ormai passata. Sono rimasti solo i migliori. Fra cui i Mogwai, che con “The Hawk Is Howling” scrivono una delle loro opere migliori. Fra le più bilanciate ed esaustive nel tratteggiare un linguaggio espressivo unico. Tanto che per questo disco si potrebbe parlare di un ritorno al futuro. Lasciate da parte sperimentazioni, le introduzioni di voci filtrate e il cantato, “The Hawk Is Howling” ci riporta in pieno periodo “Come On Die Young” (1999). Niente cambi di suono radicale, quindi. Ma un disco che rimette carne al fuoco. Anzi sentimenti al fuoco. I fasti del loro suono, quello di qualità. Così la spirale ascendente dell’introduttiva “I’m Jim Morrison, I’m Dead” è l’estasi della malinconia, la successiva “Batcat” una fragorosa escursione nei territori del noise rock e “The Sun Smells Too Loud” spensierata rilettura del sound Sixties con i mezzi del 21esimo secolo, mentre il trittico finale composto da “Scotland’s Shame”, “Thank You Space Expert” e “The Precipice” abbraccia l’ascoltatore in atmosfere ovattate, circolari, sempre più pregne di pathos, fino al brano conclusivo che termina il cd con il massimo rilascio possibile di elettricità compatta ed esplosiva.

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