Amati o odiati senza mezze misure. Dopo qualche fatica iniziale a emergere, l’amicizia coi Korn fu decisiva per portare i Limp Bizkit all’attenzione delle masse. A dire il vero questo primo disco non se lo filò nessuno al di fuori del circuito underground crossover/rap metal in cui Durst e compagni erano già ben inseriti. Tuttavia con l’uscita di “Faith” come singolo e una serie di performance dal vivo sempre più violente e senza compromessi, la band riuscì a imporsi preparando il terreno per il clamoroso successo dei due lavori successivi al debutto. Non avevano certo doti tecniche clamorose i Bizkit, ma è innegabile che l’impatto di “Counterfeit”, “Pollution” e della cover di George Michael, così come la miscela di hip hop con tanto di turntable e riffoni saccheggiati al metallo inseriti nella corrente “nu” che iniziava ad andare realmente per la maggiore in America, funzionava. Eccome se funzionava.
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