Michael Kiske prende posto dietro al microfono degli Helloween e il power metal europeo ottiene il suo primo vero e proprio capolavoro con “Keeper Of The Seven Keys Part One”. Attraverso una rilettura degli stilemi della New Wave Of British Heavy Metal (riff serrati, assoli alternati e pattern comuni), un gusto per la melodia innato, velocità esecutiva elevata e un’attitudine positiva, Kiske riesce con le sue altissime tonalità a donare al lavoro una continuità incredibile, che permetterà alla band tedesca di sfondare a livello internazionale nel giro di un paio d’anni. “Future World” è il marchio di fabbrica del gruppo, ma anche le stupende “Twilight Of The Gods”, la quasi omonima “Halloween” e l’apertura al fulmicotone “I’m Alive” sono efficaci nel far comprendere le qualità innate del quintetto. Inizialmente pensato come un doppio lavoro, snobbato dalle discografiche a cui veniva proposto, Keeper fu una vera e propria folgorazione per tutta la scena europea, ed è considerato ancora oggi uno dei dischi metal maggiormente importanti degli ultimi trent’anni.
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