Bon Jovi – Slippery When Wet

Arriva Desmond Child ed è successo. Grazie al nuovo produttore (Bruce Fairbairn, con ingegnere del suono un certo Bob Rock…) l’impatto diventa dirompente, idem dicasi per le vendite che totalizzò “Slippery When Wet”, album fantastico che ricevette in un anno ben dodici dischi di platino negli States. La durezza degli esordi è sapientemente smussata e benché il lavoro sia al 100% hard rock, l’afflato commerciale è irresistibile e invade da subito le casse dello stereo. Inutile citare “Livin’ On A Prayer”, simbolo da sola del nome Bon Jovi a ogni latitudine dall’86 in poi. Citiamo volentieri invece “Let It Rock”, “Raise Your Hands”, “I’d Die For You” e “Wild In The Streets”, veri capolavori di una musica dura ma al contempo ruffianissima, che avrebbe fatto presa sul mondo da questo momento in avanti. Gli altri mega singoli come “You Give Love A Bad Name” e “Wanted Dead Or Alive” sono altrettanto pezzi di storia dell’hair metal, che marchiò a fuoco un anno di colossale importanza per lo sviluppo di correnti musicali differenti e fondamentali.

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