E’ di moda oramai osannare gli Alter Bridge. Il gruppo guidato da Myles Kennedy e Mark Tremonti è sulla bocca di quasi tutti gli appassionati di hard & heavy, forse solo i metalloni più oltranzisti (o più rincoglioniti a seconda) continuano a parlare di banducola post grunge di poco conto. Il quarto parto discografico “Fortress” conferma che i quattro incarnano perfettamente l’ideale di hard rock moderno come nessun’altro: basta ascoltare l’opener “Cry Of Achilles” per cogliere tutti i riferimenti al sound dei seventies riattualizzati e plasmati secondo una sensibilità alternative rock e metal che non ha attualmente eguali. Superfluo commentare le strutture ritmiche, i riff, gli assoli e i vocalizzi di Kennedy, tanto quanto una produzione pesantissima che evidenzia l’impatto Tremontiano già apprezzato lo scorso anno in sede solista. Un altro centro. L’ennesimo. La vera domanda ora è per quanto ancora potranno migliorarsi ed evolvere…
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