Esperienza unica ed irripetibile quella degli Aktuala, formazione italiana dalla struttura a collettivo ‘aperto’ che solo per pigrizia e mancanza di riferimenti diretti è stata inserita nel calderone del progressive rock. In realtà, in questo omonimo esordio, di rock vero e proprio non c’è traccia, e la band, animata dai polistrumentisti Walter Maioli, Daniele Cavallanti, Antonio Cerantola e Lino “Capra” Vaccina, mira piuttosto a una visionaria world music ante litteram che si serve di ogni strumento possibile per lanciare sguardi ad oriente ed occidente, fondendo spesso nello stesso brano musiche di estrazione diversissima, come accade con il folk americano e la musica mediorientale in “Dejanira”. Rigorosamente strumentali e acustiche, le sei tracce che compongono “Aktuala” possono trovare punti di contatto con quanto fatto dalla Third Ear Band in Inghilterra e dai Kaleidoscope negli Stati Uniti qualche anno prima. Mantenendo però tratti di scrittura assolutamente personali: meno astratti ed influenzati dall’avanguardia contemporanea rispetto alla Third Ear Band, più filologicamente scrupolosi e non così acidi come i Kaleidoscope, gli Aktuala posseggono un suono ancestrale, denso, radicato in remote ere della storia umana, che nessuno è mai stato in grado di pareggiare. Molto belli anche i due dischi successivi, “La terra” (1974) e “Tappeto volante” (1976), ma per spontaneità e innovazione della proposta si lascia preferire quest’esordio, da riscoprire assolutamente.
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