Verrà ricordato tra cento anni come uno dei dischi più importanti del nuovo millennio. Adele sorprende tutti e dimostra di saper scrivere ottimi pezzi, che spiccano in campo soul/pop/r’n’b per la loro capacità di fondere sensibilità classica (Etta James è un’altra influenza che Adele cita spesso, accanto ad altri nomi quali Jeff Buckley e Tom Waits) e vibrazioni più vicine ai nostri giorni, profondità cantautorale e orecchiabilità mainstream. Colpisce, in particolare, una certa maturità nel songwriting, insolita per una giovanissima. Maturità che la distingue da altre cantanti che bazzicano angoli musicali a lei attigui, principalmente Amy Winehouse (Adele è più dotata in quanto a corde vocali anche se leggermente meno sensuale), Duffy (più anonima e sfuggente) e Joss Stone (a livello puramente tecnico siamo lì, ma la Adkins appare più personale nell’interpretazione); e rispetto alla bella Joss, penalizzata da brani piuttosto anonimi, qui le canzoni ci sono. Il marketing farà il resto ma il primo singolo “Rolling In The Deep” segnerà tutto l’anno senza discussione alcuna (nel 2012 sono già oltre 20 milioni le copie vendute di “21”…fate voi…).
Categorie
- Anniversari (74)
- Classifiche (61)
- Migliori Album (2.316)
- Storia della Musica (60)
- Underrated (11)